Tempo fa sulla bacheca di un social network di una mia amica comparve senza nessun nesso apparente (la signora protagonista del link è morta 3 anni fa in altra data da quella di comparizione del link) un articolino dedicato a Irena Sendler, il mio commento fu “la Polonia è un paese di grandi abissi”. Chi era questa signora? Pare abbia lavorato nel ghetto di Varsavia durante la seconda guerra mondiale e nascose circa 2500 bambini dai nazisti portando i neonati fuori dai confini nascosti in una cassetta degli attrezzi e i più grandi in sacchi di iuta, dopo la guerra cercò i bambini e cercò di rintracciare i genitori che erano morti tutti nei campi di concentramento. Non vinse il Premio Nobel per la pace, anzi non fu nemmeno nominata né quell’anno né i successivi né i precedenti. Dubito personalmente che le importasse. Il suo connazionale Wojtyla solo dopo la sua morte venne accusato da un paio di video che girano in internet di aver venduto in gioventù ziklon B ai nazisti, ma forse è per bilanciare il passato del papa attuale di cui, vista l’età e nazionalità non mi stupisce il fatto sia stato nella gioventù hitleriana. Allora perché la Polonia è un paese di grandi abissi? Per me lo è, fenomeni di questo tipo saranno successi in tutta Europa ma la vicinanza dei tempi e l’ampiezza delle dimensioni di certi fenomeni contrari l’uno all’altro è tipica di quella zona: allora per fare un esempio nel 1946 a Kielce cento chilometri da Cracovia centinaia di cristiani dettero vita a una caccia all’ebreo, la scintilla fu che un bambino per coprire una fuga da casa inventò di essere stato trattenuto in un seminterrato da alcuni stranieri “che non parlavano polacco, perciò erano ebrei”. Tutto il paese raggiunse il palazzo in questione ex sede della comunità ebraica dove vivevano i sopravvissuti dai lager poiché le loro case erano state occupate dai cristiani convinti che i proprietari originari non sarebbero mai tornati (….movente principale o accessorio?) e la mattanza ebbe inizio. Il ragazzino diventato adulto confessò di essersi inventato tutto, la vicenda in seguito fu ricostruita nel libro “il pogrom”di Michnik. Tuttora la Polonia ha molte fabbriche dove si producono divise e distintivi delle SS il suo passato governo fece orecchie da mercante ai ripetuti inviti UE di chiuderle, incurante anche del fatto che nella vicina ex Germania Orientale la destra mettesse in guardia e invitasse i cittadini a difendersi “dall’invasione dei Polacchi”…(=zingari? Non me ne intendo..non so bene). Oltre all’evidente interesse economico io ci vedo un fenomeno diffuso: per amor di Dio ci si scorda del prossimo…è una coincidenza che scriva a dicembre poi l’8 dicembre- il giorno della Madonna- è passato da appena 5 minuti sul mio computer e da questo pomeriggio ho per tradizione più che per devozione, un alberello di natale sul comò del salottino- camera da pranzo e accanto una capannina di Betlemme con bue asinello e sacra famiglia di coccio, comprato a suo tempo da mia madre. A livelli meno cruenti quest’amor di Dio che fa scordare il prossimo soprattutto se di altre credenze religiose (o di vita e condotta moralmente discutibile sotto vari aspetti ) è quasi una costante, “io sono meglio di te perché credo in una verità di fede che tu sei troppo stupido per capire…”o che so io perché…’ anzi perché “anche loro disprezzano noi”…Il lato buffo è che ogni Dio predica tolleranza e nella testa e bocca e a volte pure mani o armi di alcuni…Che sia uno spunto di riflessione: dove va a finire “ama il prossimo tuo “ “porgi l’altra guancia” Sant’Agostino che d’inverno divise a metà il suo mantello con un mendicante…(Per altre informazioni su Irena Sendler vedere http://irenasendler.org/
27 gennaio: GLI ZINGARI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO
Come da un pò di anni tutti o quasi sanno il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz vennero aperti al mondo dalle truppe alleate. Ciò che si trovò làa dentro venne prima filmato e usato nel processo di Norimberga, poi pian pianino venne diffuso e le testimonianze raccolte per essere raccontate in questa giornata, ieri appunto. Dimentichiamo perciò per un momento le storie del giorno d'oggi siano esse di "grande storia" come le pressioni degli USA perchè l'Ungheria abbia un governo tecnico anzicchè l'attuale, o le piccole, che a giorni, finita questa mia allucinate proposta di lavoro, riprenderemo.
Nel precedente governo italiano era stata proposta la schedatura dei Rom, scaricando, come si ricordò all'epoca giustamente tutte le similitudini emigranti italiani- zingari suscitate nei mittel europei sulla sola emigrazione meridionale.Un politico rumeno svolantinò una foto raffigurante una sporca baracca con dentro gente più sporca e nera ancora e dall'altro lato una linda tavola ordinata e imbandita con seduti moglie, marito e bambini biondi e pulitissimi a dimostrare che rumeni e rom "vedete? Sono due popoli diversi" slogan sbandieratissimo e sentitissimo fino a un annetto fa.
Vediamo un attimino di capire la loro storia,anzi ricostruzione antropologica, sotto il nazismo. Provocò non pochi scompensi ideologici proclamarli come razza da estirpare ai teorici nazisti, poichè essi venivano dalla stessa patria degli Ariani, ovvero l'India, ma i dottoroni giunsero alla conclusione che gli zingari si erano talmente imbastarditi con gli asociali europei da dover essere sterminati. Il loro olocausto (termine in voga fino agli anni '80 per denominare la storia di lager nazisti) è chiamato da loro stessi baro porrajmos, poco conosciuto e pubblicizzato anche perchè dediti spesso a piccoli furti e accattonaggio e molto legati alle loro tradizioni, non propriamente in linea almeno in apparenza con quelle della maggioranza degli Europei, e questo è un pessimo biglietto di presentazione. Veniamo a questo episodio: "A loro non erano stati tagliati i capelli come a noi.."racconta una reduce di Auschwitz-Birkenau."Li bruciarono la notte del 25 luglio 1944... venimmo a sapere che si erano difesi a morsi e calci, combatterono accanitamente , tanto che dovettero intervenire anche le SS, essi volevano far pagare la loro morte e sono stati capaci di farlo...la notte del 25 il cielo era un mare di fuoco e la mattina dopo quando ripassammo zingari non ce n'erano più, ma gonne lacerate e bastoni rotti..." Nel 1944 1 1945 furono documentati esperimenti di cannibalismo indotto nel campo di sterminio di Chelmno. Alcuni prigionieri venivano rinchiusi in una cella sotterranea per essere lasciati morire di inedia. Dopo alcuni giorni, nella cella veniva calata una donna Rom completamente nuda e legata mani e piedi, insieme ad alcuni coltelli. I prigionieri erano invitati a servirsene come cibo. Dopo un'iniziale ritrosia, alcuni di loro uccisero la zingara e si nutrirono delle sue carni. E' possibile che si trattasse di un barbaro divertimento ideato dai sorveglianti(Wikipedia)
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