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martedì 8 maggio 2012

scala di cristallo: VIOLENZA A TORINO-LA RIVOLTA DEI SARI ROSA-UNA BEL...

scala di cristallo: VIOLENZA A TORINO-LA RIVOLTA DEI SARI ROSA-UNA BEL...: Continassa-Torino Giunge notizia che una ragazza di 16 anni della periferia di Torino qualche sera fa tornando a casa è stata violentata ...

2 commenti:

  1. La violenza sulle donne è, ancora oggi, a mio modesto avviso, sottovalutata legislativamente. La norma sullo "Stalking" non è sufficiente ad arginare la violenza che continua a colpire in modo devastante la donna ma anche l'uomo. Parlo con un trentennio di esperienza quale operatore di polizia sul territorio e mi sono ritrovato a gestire molti casi del genere. Come giustamente segnalate, è necessaria una particolare sensibilità da parte degli operatori di polizia che gestiscono i singoli casi. È deplorevole che la vittima si debba sentire "presa in giro o colpevolizzata", ma innegabilmente ciò accade; non ne ho mai capito il perché: se per semplice stupidità, ignoranza, voluta prevaricazione maschilista o insensibilità umana. A volte qualche operatore di polizia,forse per estrema prudenza, non usa i tratti necessari nell'approccio con una vittima di tali violenze. Non sono solamente le donne vittime di tali biasimevoli reati ma anche gli uomini, perlopiù giovani; ne ho avuto a che fare personalmente. È indubbio che le vittime di violenza, purtroppo, quanto denunciano i fatti presso un ufficio di polizia sono ormai stremate se non completamente distrutte psicologicamente. Grande colpa ricade nelle nostre istituzioni: uffici di polizia, magistratura e legislatore. Basterebbe molto poco per proteggere efficacemente queste povere vittime. Anche le norme antecedenti quelle sullo "Stalking" (non capisco poi perché si debba copiare l'inglese!), se adeguatamente applicate, rendevano innocuo il "violento" di turno. Basta ricordare che i reati di "molesta familiare" o "violenza privata", e vari altri attinenti alla materia, prevedevano già, nella flagranza del reato, l'arresto immediato dell'autore, nonché la successiva emissione, trascorsa la flagranza, di provvedimento restrittivo ad opera del magistrato competente. Il problema si pone sul dopo: esisteva ed esiste la certezza della pena? L'energumeno di turno rimarrà inerte una volta scarcerato? Cosa che in genere avveniva, e avviene tuttora, dopo pochi giorni. Eh sì! Una volta in carcere cessa il pericolo dell'attualità del reato e quindi il reo non è più pericoloso... secondo la giurisprudenza! Ammenoché si dimostri al magistrato il pericolo della reiterazione del reato... ma come? Chi può predire il futuro? Ecco perché tante povere donne hanno fatto la fine che sappiamo. Ecco perché non erano necessarie tutte queste nuove norme; bastava applicare e rispettare i precetti di quelle già esistenti. Ma sappiamo, purtroppo, che in Italia si ama emulare l'estero! Quindi, eccoti servita la norma sullo "Stalking". Si tenga presente che anche con la precorsa normativa erano previsti obblighi e divieti a carico del reo, bastava che i magistrati li applicassero (non hanno inventato l'acqua calda, esisteva già in forma diversa). Inoltre, è doveroso farlo emergere, sarebbe anche ora che gli operatori di polizia si assumessero tutte le responsabilità che le loro qualifiche implicano: ossia applicare rigorosamente la legge senza tentennamenti, ma con la razionale ponderazione, caso per caso. Non sono tollerabili forme di passiva "ignoranza" e gli enti di appartenenza hanno l'obbligo di formarli professionalmente in modo adeguato, prevedendo anche il loro necessario aggiornamento; non si può scherzare con la vita delle persone! Non sempre è necessaria la denuncia scritta della vittima, la quale spesso versa in uno stato di prostrazione e confusione tale da non farla ragionare, occorre la corretta valutazione dei fatti e la conoscenza delle norme da parte degli operatori di polizia che implica la necessaria preparazione tecnico-professionale; la troppa ignoranza o ignavia esistenti in materia portano alle disastrose conseguenze che conosciamo e di cui le cronache giornalmente, purtroppo, raccontano. I tristi epiloghi di tanti nefasti episodi, se fossero stati correttamente trattati, sicuramente si sarebbero potuti evitare.
    Sinceri saluti alla comunità internauta.

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