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Libertà religiosa e suoi straripamenti

In quest'epoca di convivenza "in pace e bene"se ne vedono delle belle: Ecco che il signor X, odierno precario, un giorno decide di donare nella sua dichiarazione dei redditi l'8x1000 a una confessione non solo non cattolica ma anche non cristiana. Si informa se può fare il 730 precompilato, ma questo non è il suo caso.Affida l'incarico alla sua solita amica commercialista, l'amica però è una fervente cattolica, per questo egli si informa preventivamente sulla possibilità del 730.Chiariamo che la diffidenza del signor x è dovuta a una serie di forti pressioni da parte di questa persona per la sua conversione: giù con inviti anche a sproposito a leggere S.Paolo, S.Matteo e chi più ne ha più ne metta. Nel periodo più acuto dell'opera di convincimento il signor X comunica al marito della signora che di Gesù Cristo a lui non interessa un bel nulla. Così come effetto collaterale il tentativo di lavaggio del cervello da parte della zelante missionario-professionista finisce, con comprensibile ristoro e pace per orecchie e annessa pazienza di X. Adesso X consegna la certificazione redditi lavoro dipendente firmata nell'apposito riquadro e comunica più volte a voce la sua scelta, ogni volta la signora puntualizza che la destinazione che intende lui è per il 5 1000, non per l '8. Inoltre la zelante "fedele" aspetta l'ultimo giorno utile per inviare la dichiarazione di X comunicandogli che non ha espresso nessuna preferenza, avvisandolo felice che la certificazione unica non viene allegata nell'invio del modello del reddito finale e, bamboleggiando, la cretina ribadisce che con quella scelta lui intendeva il 5x1000, non l'8."Tu non hai specificato per scritto!"Poi conciliante aggiunge"io devo presentare dei crediti cioè integrare la mia, ho dei crediti e sceglierò lo Stato, metto anche te, che ne dici?"Il prezzo nel lungo periodo per la cattolicissima professionista sarà la perdita di un cliente.

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